FCL CONTRACT CANEGRATE vs  UNICA U16 CELESTE  51-36

(11-4, 16-10, 18-9, 6-13)


 

In un piovoso sabato non ancora primaverile, per le 2004 di Unica – impegnate nel campionato under 16 gold – partita non bella a Canegrate. Anzi, se si può dire, partita proprio bruttina.

Le colpe non sono delle imbattute capoliste del girone, che hanno macinato il loro solito gioco, non esaltante quanto a tecnica e a movimenti di squadra, ma molto solido in difesa, con un prestante triangolo a ridosso dello smile pronto a intimorire le incursioni delle nostre piccole; semplice in attacco, con duelli individuali tentati, qualche scarico non proprio impeccabile, tiro preciso a sprazzi, ma molti, molti rimbalzi con doppi e tripli tiri.

Nel primo quarto le nostre parevano reggere il confronto, nonostante gli sporadici punti, proprio grazie a un po’ di consistenza difensiva.

Certo, oltre per l’imprecisione al tiro, il gioco delle nostre spesso è sembrato ispirato al campetto o al minibasket, lunghe galoppare coast to coast, concluse una contro tutte, e raramente con un canestro.

Le nostre piccole erano certamente più veloci ma poco consistenti nei contatti dentro il pitturato, per cui l’esito delle entrate era spesso segnato dall’urto contro il muro avversario (non una vera e propria zona, ma un terzetto schierato a difesa del canestro). La transizione non è quasi mai partita, certo, per il prevalere delle avversarie al rimbalzo, anche dentro la nostra area, ma perché è mancata l’idea di batterle con la nostra velocità (della palla, oltre che nel palleggio).

Le nostre lunghe non sono mai state efficaci nei movimenti spalle a canestro, con una rotazione macchinosa e sempre bloccata dal famigerato triangolo. Per loro pochi punti da sotto, anche a causa dello scarso dinamismo, inefficace di fronte ad avversarie più fisiche.

Alla prima pausa un significativo 11-4 per Canegrate.

Nel secondo quarto la partita non ha cambiato spartito, analogo divario parziale per un 27-13 che ancora non comprometteva le chaches di recupero.

In questa situazione sarebbe servita logica nel far girare la squadra (perché il basket, si sa, è gioco logico), circolazione senza palleggi, corretta posizione dei piedi per prendersi il tiro dalla media, qualche entrata con scarico dentro o fuori dal pitturato. Insomma, sarebbe servito quello che si è visto solo a sprazzi (non a caso quando il divario si è ridotto sotto la doppia cifra e con un’inerzia di cui era necessario approfittare, sul 9-4 e sul 19-11): due buone entrate dopo aver ricevuto appena fuori dall’area e con un’efficace finta di tiro, due servizi sotto canestro pennellati, due passaggi schiacciati alle lunghe (due è un numero indefinito, per ricordare che sono state proprio poche le giocate giuste).

Sarebbe soprattutto servita una fluida circolazione di palla da parte di tutta la squadra, evitare i palleggi inutili, precisione nel passaggio, scarico tempestivo quando la marcatrice diventava più aggressiva, tagli veloci nel dai e vai: tutto questo è mancato, il “non gioco” di squadra è stato il nostro limite più evidente per tutta la partita.

Se poi le percentuali ai liberi sono disastrose (oggi, come nelle ultime uscite della squadra), la frittata è fatta.

Il terzo quarto non è cambiato molto, anzi, se possibile, la confusione è aumentata e nella confusione hanno prevalso la grinta e la fisicità delle locali (parziale 42-23).

Da salvare, oltre i pochi sprazzi di logica del gioco di cui le nostre ragazze sono capaci, l’intensità nell’ultimo quarto (o meglio negli ultimi minuti della partita, però ormai era il garbage time), quando abbiamo cominciato a cercare qualche tiro da fuori (e a trovare il canestro) riducendo il divario finale da – 20 a – 15.

Secondo noi, prestazione insufficiente per tutte.

 

 

19/03/2018